La giovane signora Emilia Schmidt, di origine italiana, conduce in Svizzera col marito e un figlioletto Ludwig all'inizio del '900 un'esistenza agiata, in apparenza serena, ma ogni tanto dà qualche inatteso segno di squilibrio. Ricoverata in una lussuosa clinica di Zurigo, viene diagnosticata come schizofrenica a causa del suo comportamento: è presa da improvvise crisi di collera, rifiuta il cibo, si ostina a non parlare.