Don Matteo assiste ad un processo tra il contadino Cingolani, patrocinato da una giovane avvocatessa ambientalista, e l'ingegnere Carlo De Francesco. Cingolani ha accusato De Francesco di inquinargli sistematicamente la terra e le acque della sua proprietà con gli scarichi tossici della sua fabbrica, ma le prova prodotta dalla rappresentante legale di Cingolani non può essere ritenuta valida per un vizio di forma: ne consegue che De Francesco viene prosciolto dall'accusa. Il contadino vorrebbe farsi giustizia da solo, ma don Matteo gli fa capire che il male non si può contrastare con altro male. L'ingegner De Francesco è sposato e ha un figlio della stessa età di Nerino; nonostante questo, da qualche tempo ha avviato una relazione extra-coniugale con una sua giovane e avvenente dipendente. Qualcuno gli invia a casa una busta con dentro delle foto che ritraggono lui che si bacia con la sua amante: si tratta di un ricatto. Infatti, poco dopo la persona che ha spedito quella busta fa una telefonata anonima a De Francesco, e, con una voce contraffatta, gli dice che se non smette di inquinare l'ambiente con i rifiuti tossici della sua fabbrica, quelle foto compromettenti saranno inviate a sua moglie: l'unico modo per salvare il suo matrimonio e la sua reputazione è quindi quello di chiudere gli scarichi della fabbrica. L'ingegnere è preoccupato delle possibili conseguenze di questo ricatto, e chiede aiuto al suo avvocato personale. Quest'ultimo si mette in contatto con qualche pezzo grosso dell'Arma dei Carabinieri, per fare in modo che il capitano Anceschi svolga un'indagine con la massima discrezione e riservatezza: così il ricattatore sarà arrestato, e la moglie del ricattato non verrà a sapere nulla. Anceschi riceve queste disposizioni ma sa che è impossibile smascherare l'autore del ricatto senza applicare la normale procedura, e quindi incarica il maresciallo Cecchini di dirigere l'indagine. Marco, il figlio di De Francesco viene aggredito da tre bulli mentre si sta recando a lezione di violino: Nerino, che passava di lì per caso, interviene in difesa del bambino ed ha una colluttazione con quei tre delinquenti, che gli fanno anche uscire il sangue ma poi sono costretti a scappare. Marco dapprima è dispiaciuto perché il suo violino si è rotto, ma poi si rende conto della bravura e del coraggio di Nerino, e tra i due bambini nasce una sincera amicizia. Con l'aiuto di don Matteo, il maresciallo Cecchini cerca di scoprire questo caso di ricatto, con la speranza di ottenere la tanto sospirata promozione. I sospetti ricadono inizialmente su Cingolani, che è quello trarrà più benefici dalla chiusura degli scarichi. È indiziata anche l'avvocatessa che aveva rappresentato il contadino al processo: lei infatti è una convinta ecologista, e per il bene dell'ambiente potrebbe aver deciso di fare chiudere gli scarichi con un ricatto. Don Matteo però sostiene l'innocenza di entrambi: Cingolani non avrebbe mai speso dei soldi per scattare le foto, svilupparle e falsificare la voce, mentre il suo avvocato non sapeva nemmeno che De Francesco avesse una relazione extra-coniugale, e in ogni caso non farebbe mai qualche cosa che sia in contrasto con la Legge.