Durante una festa una ragazza malata di tumore, Giada, cade dal tetto di un edificio e il giorno dopo viene trovata in fin di vita. Accanto alla ragazza vengono trovati dei medicinali tra cui dell'ossicodone, i sospetti inizialmente sono puntati verso lo psicologo che l'aveva in cura secondo cui l'avrebbe spinta al suicidio. Ma secondo Don Matteo Giada non si sarebbe suicidata anche perché lo poteva fare in altri modi per via dei medicinali che portava con sé. Solo dopo si scopre che Giada è stata spinta e i sospetti cadono sul fidanzato Tommy che era anch'esso presente alla festa avendo come movente la gelosia, infatti la ragazza era stata vista da lui con un altro ragazzo. Solo alla fine si scoprirà che a far cadere Giada è stata la sua compagna (Elena), grazie all'oncologo che gli ha prescritto l'ossicodone (il padre di Elena), durante un disperato tentativo di suicidio Giada ci ripensa ma Elena si voleva buttare lo stesso (per il fatto che la sua vita era un fallimento) e nel litigare Elena spinge giù Giada. Intanto il maresciallo Cecchini e il capitano Tommasi regalano al PM per il suo compleanno una bottiglia di champagne che avevano preso senza chiedere il permesso a Daniele. Solo dopo scopriranno che in quella bottiglia non c'era champagne ma era un'opera d'arte contenente urina di capriolo. Solo grazie a Margherita che sbadatamente rompe la bottiglia i due carabinieri riescono a salvare la loro carriera. Tomàs scopre dentro un barattolo di crema appartenente a Sabrina una bustina con della polvere bianca, in seguito l'affronta e Sabrina gli spiega che gli serve per sopravvivere e gli racconta anche quando il suo ex fidanzato stava per uccidere la madre.